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'Ndrangheta, un bimbo interno al clan: il Garante dell'infanzia esprime preoccupazione

«Desta sconcerto e raccapriccio quanto portato alla luce dagli inquirenti, secondo i quali un bimbo di appena otto anni sarebbe organico alle attività criminose del genitore. C'è da chiedersi quanti bambini e adolescenti subiscano ogni giorno lo stesso trattamento».

E' quanto afferma il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, che aggiunge: «Il futuro dei propri figli è la maggiore fonte di ricchezza per i mafiosi ed è in questo quadro che occorre valutare quanto importante sia il protocollo Liberi di Scegliere voluto dal presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, proprio per aiutare bambini e adolescenti a smarcarsi da un destino segnato per nascita e coltivato nei rivoli della subcultura mafiosa. Alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed ai militari che hanno eseguito l’operazione - conclude Marziale - giungano i miei ringraziamenti per il quotidiano lavoro, che purtroppo più volte registra la compromissione di minorenni a vario ruolo».

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