Domenico Lucano è tornato in libertà. Lo ha disposto il Tribunale di Locri che ha revocato il divieto di dimora nel comune di Riace già applicato all’ex sindaco il 16 ottobre dello scorso anno dai giudici del tribunale del riesame di Reggio Calabria. Il tribunale di piazza Fortugno ha accolto la richiesta di revoca della misura depositata lunedì scorso dagli avvocati Antonio Mazzone e Andrea Daqua, difensori di Mimmo Lucano, imputato nel processo scaturito dall’operazione “Xenia”.
Nell’argomentata richiesta difensiva di revoca del divieto di dimora i difensori rappresentano ai giudici di Piazza Fortugno che vi sono fatti sopravvenuti rispetto all’ordinanza originaria emessa dal gip di Locri nonché alla decisione del Tribunale del Riesame reggino, che da ultimo ha deciso in sede di rinvio il 19 aprile scorso: «Che concorrono, e comunque sono già di per sé sufficienti, a far ritenere cessate le esigenze cautelari».
Gli avvocati di Lucano, in particolare, rilevano che a seguito delle elezioni amministrative del maggio scorso Mimmo Lucano non è stato eletto, non fa parte dell’attuale amministrazione comunale: «Non ha alcuna influenza sulla stessa, non ricopre più la carica di responsabile dell’Ufficio Anagrafe e dello Stato Civile del Comune di Riace. Avendo l’ordinanza (sia pure infondatamente) ritenuto le esigenze cautelari con riferimento alle funzioni ricoperte da Domenico Lucano, il venir meno di tali funzioni, di per sé, ha fatto cessare tali esigenze».
"Sono felice. Tornerò subito a Riace per rivedere mio padre e casa mia". Sono le prime parole di Mimmo Lucano dopo la revoca del divieto di dimora a Riace disposta nei suoi confronti dal Tribunale di Locri. Lucano é in attesa della notifica del provvedimento emesso dal Tribunale, ma la notizia della decisione del collegio gli é stata comunicata dai suoi difensori, suscitandogli "soddisfazione ed emozione". "Finalmente posso tornare a casa", ha aggiunto l'ex sindaco di Riace.
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