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A Locri la commemorazione di Fortugno, Oliverio: "Figura esemplare per coerenza e correttezza"

"Una figura esemplare per coerenza e correttezza istituzionale la cui memoria è rimasta impressa in chi lo ha conosciuto e stimato, come uomo e come politico. Ho ritenuto più che doveroso dedicare al suo ricordo un gesto d'affetto personale oltre che istituzionale, in attesa che piena luce sia fatta sulle vicende che hanno portato alla sua
tragica morte". Così il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, oggi a Locri in occasione della commemorazione in ricordo di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria ucciso a Locri quattordici anni fa.

"Fortugno fu ucciso in una giornata di festa e di democrazia. Il suo omicidio provocò uno sconquasso umano, politico e istituzionale che non dobbiamo dimenticare", ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto.
Irto ha definito il politico locrese "una persona buona, sorridente, di cui conservo i ricordi dell'epoca in cui militavamo nello stesso partito". Poi ha aggiunto: "Quella tragica vicenda ha rappresentato un attacco al cuore della democrazia in Calabria, la cui gravità, ancora oggi, richiede a ciascuno di noi una seria riflessione e impone alla politica - ha concluso Irto - un solenne patto di ripudio della 'ndrangheta e del suo consenso inquinato".

Presente alla cerimonia di commemorazione del marito anche l'ex deputata del Partito democratico Maria Grazia Laganà Fortugno, che ha dichiarato: "Nel contrasto alla criminalità organizzata non possono esserci tentennamenti
di sorta".

"Quello di magistrati e forze dell'ordine - ha aggiunto Maria Grazia Laganà - è un lavoro pericoloso. Un lavoro che miete vittime, come avvenuto pochi giorni fa, quando due agenti di polizia, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, sono caduti nell'adempimento del dovere. A loro, e a tutti i servitori dello Stato che hanno perso la vita, rivolgo un pensiero grato e deferente; e un abbraccio forte va alle loro famiglie. So cosa stanno provando. Di fronte a episodi come quello di Trieste, abbiamo il dovere di non cedere all'emotività del momento e di essere molto lucidi e razionali. Ci sono state polemiche, nelle quali non voglio entrare, ma quel che mi preme dire è che la lotta al crimine e la sicurezza dello Stato e dei cittadini non possono essere fatti come le nozze con i fichi secchi. Sulla sicurezza non servivano annunci o dichiarazioni, che assomigliavano solo a spot pubblicitari, magari sui social; occorre invece un approccio serio, con più risorse economiche, strumentali e umane e con investimenti veri".

"Io mi auguro - ha detto ancora la vedova di Francesco Fortugno - che nelle future leggi di bilancio dello Stato, trovi
posto la necessità di investire maggiormente sulle forze di polizia, sulle forze dell'ordine e sulla magistratura. So che il Governo, che ha fatto il massimo per predisporre in tempi strettissimi la nota di aggiornamento al Def , è sensibile anche a questo tema e sono certa che nei prossimi anni ci sarà un'inversione di tendenza rispetto al recente passato".

 

 

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