Uno spaccato di condivisione imprenditoriale con la 'ndrangheta. E la strategia di utilizzare le “cartiere” (le società di comodo nel gergo dei colletti bianchi) per riciclare denaro sporco e reinvestire i proventi dei business delle cosche. Anche questi temi accusatori - il cuore dell'indagine “Martingala” - sono stati affrontati ieri all'Aula bunker nella requisitoria del Pm, Stefano Musolino. Sette le persone sul banco degli imputati ed altrettante le richieste di condanne avanzate dalla Procura. Si tratta di: Tindaro Giulio Barbitta, 3 anni di reclusione con l'esclusione dell'aggravante mafiosa; Domenico D'Agostino, 2 anni e 8 mesi di reclusione con l'esclusione dell'aggravante mafiosa; Pierfrancesco Arconte, 4 anni di reclusione; Serafina e Francesca Ceravolo, 1 anno di reclusione; Domenico Gallo, 9 anni di reclusione; Antonio Nicita, 4 anni di reclusione. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria in edicola.