Gli affari dei Bellocco in Lombardia, imprenditori al servizio della cosca di Rosarno: 27 indagati
A Brescia una maxi inchiesta, parallela a quella di Reggio Calabria, che vede nel mirino il clan Bellocco di Rosarno. La procura Lombarda ha scritto nel registro degli indagati ventisette persone. Tra i quali imprenditori e professionisti al servizio della cosca calabrese, considerata fra le più influenti della 'ndrangheta. Nelle scorse settimane l’inchiesta di Reggio Calabria aveva portato all’arresto di 45 persone. Nel registro degli indagati sono finiti imprenditori, prestanome e consulenti economici tra Brescia e Mantova ai quali viene contestata l'aggravante mafiosa "per aver favorito il clan mafioso". Alcuni dei coinvolti avrebbero avuto rapporti diretti con i componenti del clan Bellocco tra i più potenti della 'Ndrangheta. Tra le carte dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nata con il sequestro di 380 chilogrammi di cocaina e trentasei arresti in carcere e nove ai domiciliari, vengono confermate le attività di affiliati alla cosca calabrese che cercano aziende per appalti pubblici, o ancora figure di professionisti che mettono a disposizione la propria casa e il proprio denaro, consulenti che procacciano imprenditori e prestanome che accettano di guidare le società. L’intermediario tra il clan Bellocco e gli imprenditori del nord Italia, sarebbe Antonio Loprete. Inoltre, dall’inchiesta nel bresciano emerge anche un consulente finanziario, con lo studio situato nel centro di Brescia, al quale il gruppo chiede di mettere in campo progetti per avere soldi “puliti”.