Uno dei carabinieri suona il silenzio, mentre la madre di Antonino Fava, Teresa Vicari, piange guardando la stele che ricorda il sacrificio di suo figlio e dell’altro appuntato dei carabinieri ucciso dalla ’ndrangheta il 18 gennaio 1994, Vincenzo Garofalo.
Sono passati 26 anni da quella barbara uccisione e la famiglia delle due vittime e l’Arma, anche quest’anno, hanno celebrato la commemorazione per i militari che furono ammazzati in un piazzale della Salerno-Reggio Calabria, non distante dallo svincolo autostradale di Scilla. Anche ieri mattina, come negli anni scorsi, autorità militari e civili hanno partecipato alla cerimonia, nel corso della quale è stata svelata un targa in memoria di Fava e Garofalo, donata dall’Anas.
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