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Roccella Jonica, "l'impresa non era mafiosa": restituiti beni confiscati a imprenditore

Tribunale di Reggio Calabria

Beni mobili e immobili riconducibili al patrimonio di Domenico Frascà, 60enne di Roccella Jonica, e del suo nucleo familiare, sono stati dissequestrati e restituiti agli aventi diritto. I beni restituiti sono: un fabbricato ubicato a Roccella Jonica, dei terreni siti nell'agro di Roccella Jonica, 3 società operanti nel settore dell'edilizia, svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative ed altro.

Nel decreto della Corte d'Appello reggina, depositato nei giorni scorsi, si rileva che dalla vicenda oggetto di contestazione nel processo Crimine: «Non è derivato al Frascà alcun vantaggio patrimoniale; ma gli è derivato un notevole danno, l'ipotesi di un ingiustificato arricchimento patrimoniale è documentalmente smentita dalla relazione di consulenza tecnica di parte e dalla documentazione allegata, per cui non può sostenersi che un elemento dimostrativo della pericolosità sociale sia desumibile dalle acquisizioni patrimoniali".

I giudici evidenziano, in sintesi, che quella del 60enne roccellese è una «impresa non mafiosa», con un'operazione “in perdita” che «è confermativa del ruolo “d'impresa vittima” e non “d'impresa collusa”».

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