La seconda sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, con spese processuali a carico del ricorrente, dell'ex consigliere regionale Alessandro Nicolò, arrestato insieme ad altre diciassette persone nell'ambito dell'operazione “Libro Nero”. Nicolò (eletto con Forza Italia e passato poi in Fratelli d'Italia, ma una volta arrestato sospeso dal partito della Meloni che ha già annunciato che si vorrà costituire parte civile nel processo) è accusato di associazione mafiosa e di avere favorito, in cambio di appoggi elettorali, gli obiettivi della cosca di 'ndrangheta dei Libri, il cui vertice è Filippo Chirico, genero del defunto boss Pasquale Libri, già condannato a venti anni di reclusione nel processo scaturito dall'inchiesta “Theorema-Roccaforte”. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria.