Alla fine, il tanto agognato ospedale dedicato quasi per intero ai pazienti affetti da coronavirus Gioia Tauro lo avrà davvero. Ma non sarà la nave di Msc chiesta ripetutamente a gran voce dal sindaco Alessio, bensì quel che resta del “Giovanni XXIII”, nosocomio cittadino già ampiamente depotenziato negli anni e oggi designato quale unico centro Covid-19 per il territorio della Piana.
Certo, non si può dire si tratti di un riconoscimento e nemmeno che il nuovo inizio sia stato dei migliori, alla luce dell'improvviso e rocambolesco dietrofront da parte della presidente della Regione, che qualche settimana fa aveva costretto la ditta incaricata a smantellare i lavori di riconversione già in parte ultimati, salvo ripristinare il tutto dietro un altrettanto repentino contrordine (anche se, a dir la verità, non si è ancora appreso del tutto se la sospensione sia ancora efficace). Adesso, però, a meno che non subentrino altri colpi di scena, sembra non vi siano altri ostacoli per ultimare l'opera e consentire al presidio di accogliere 6 posti letto di terapia intensiva, 21 di sub-intensiva e 20 di “Rsa” Covid.
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