É ritornato in Aula questa mattina il processo 'Ndrangheta Stragista dopo il lungo stop per l'emergenza sanitaria. In Corte d'Assise a Reggio udienza, comunque, lampo e nel rispetto dei protocolli di sicurezza: giudici, togati e popolari, Pubblico ministero, Avvocati, cancellieri e addetti alle registrazioni, e forze dell'ordine con le mascherine e rispettando il distanziamento sociale. Presenze contingentate, con i "tagli" a praticanti avvocati, giornalisti e pubblico.
L'udienza è stata caratterizzata dall'unico passaggio tecnico della cosiddetta inversione dell'onere della prova. Congelato al momento l'esame del boss di Cosa nostra, Giuseppe Graviano, in attesa di poter visionare un voluminoso carteggio inerente le precedenti udienze. Dalla prossima udienza, fissata al 4 maggio, in Corte d'Assise a Reggio si procederà con l'esame dei testimoni delle Difese.
Due gli imputati nel processo 'Ndrangheta Stragista: oltre a Giuseppe Graviano sotto accusa c'è Rocco Santo Filippone, il reggino di Melicucco che è ritenuto il referente calabrese del patto 'Ndrangheta-Costa nostra per allargare la stagione delle Stragi continentali anche nel Reggino come sarebbe avvenuto, secondo la tesi della Procura distrettuale antimafia di Reggio, a cavallo tra il 1993 e il 1994 con gli attentati ai Carabinieri.
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