Ha passato ben 31 giorni nel reparto di Terapia Intensiva, sospeso tra la vita e la morte, e adesso è perfettamente guarito dal coronavirus. Succede ad un uomo di 79 anni che, ieri pomeriggio, la lasciato la Rianimazione del Grande ospedale Metropolitano per proseguire il suo percorso di guarigione in Malattie Infettive, dove, adesso, si trova isolato, senza alcun contatto con pazienti affetti da covid.
«Tre tamponi consecutivi sono risultati negativi e a giorni contiamo possa tornare a casa. Ed è grande la nostra gioia perché oggi si alimenta in modo autonomo ed ha fatto progressi anche sul piano della fisioterapia», riferisce il primario Sebastiano Macheda.
Con lui, a condividere questo nono successo della Rianimazione reggina, dove adesso i ricoverati sono rimasti in due, gli anestesisti e rianimatori Marco Tescione e Massimo Caracciolo, che aggiungono: «Il paziente è arrivato dalla Pneumologia in condizioni molto gravi: una polmonite bilaterale avanzata con insufficienza respiratoria che ha richiesto l'intubazione e la ventilazione meccanica»
«Nel corso del tempo, la situazione è peggiorata a causa di un'insufficienza multiorgano. È stato sottoposto anche a tracheotomia e, durante il ricovero, si è alternata la posizione supina alla posizione prona per migliorare l'ossigenazione ed è stato trattato con terapie innovative e sperimentali secondo protocolli nazionali e internazionali. Il miglioramento è stato graduale fino alla rimozione della cannula tracheale. Ed oggi, finalmente lo possiamo dire, tutti i parametri sono tornati normali».
Adesso, lo aspetta una “nuova” vita in Malattie Infettive. Sottolinea il dirigente medico Saverio De Lorenzo. «Ha vinto la sua grande battaglia contro il covid ed è una grande speranza per tutti coloro che hanno attraversato una grave fase di malattia e gradualmente si sono riappropriati della loro salute. Continueremo a seguirlo dal punto di vista del recupero psico-fisico e fisioterapico e ci sono tutte le condizioni per una pronta dimissione a breve. Per quanto riguarda la epidemia - conclude De Lorenzo -, la curva continua a decrescere sia come casi che numero di asintomatici ma si raccomanda sempre la massima prudenza, l'uso di mascherine, di dispositivi di protezione individuale e il rispetto della regola base per la tutela collettiva: il distanziamento sociale».
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