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La droga scorreva tra i "Due Mari", stangata sull’asse Sud America-Platì

Il Tribunale di Reggio Calabria

La Corte di Appello di Reggio suggella l’esistenza e operatività dell’associazione dedita al narcotraffico contestata dalla Procura antimafia reggina nel contesto dell’inchiesta denominata “Due Mari”.

I giudici d’appello - si legge sulla Gazzetta del sud in edicola - nelle motivazioni della sentenza, in relazione alla contestazione associativa, scrivono, in sintesi, che pur con specifiche precisazioni, all’esito del secondo grado di giudizio «non vi è alcun dubbio sull’esistenza di un’organizzazione criminale dedita al commercio di stupefacenti radicata in Calabria, nell’entroterra ionico della provincia reggina ed ancor più specificatamente a Platì, luogo di residenza dei principali associati e centro nevralgico dell’associazione, e nei paesi vicini, ma ramificata in altre parti del territorio italiano, nel veneziano, ed estero, America centromeridionale, capace di importare ingenti quantità di cocaina dall’America centromeridionale, da aprile 2013 a dicembre 2015».

Il processo di secondo grado si è concluso con 9 condanne e 3 assoluzioni per gli imputati alcuni dei quali risiedono tra i comuni della Locride di Platì, Ferruzzano, Careri e Gioiosa Jonica, coinvolti a vario titolo nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta in sinergia tra la Guardia di Finanza, la Polizia nazionale colombiana e l’agenzia antidroga americana Dea.

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