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"Pacemaker al contrario", 8 medici indagati per la morte a due anni di un bambino di Rosarno

Giacomo Saccomanno

Inizia domani a Roma l’incidente probatorio per la morte del piccolo rosarnese Giacomo Saccomanno, deceduto a due anni il 3 gennaio 2019 all’ospedale Bambino Gesù di Roma.

A seguito della denuncia del nonno - riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, Giacomo Francesco Saccomanno, assistito dall’avvocato Domenico Naccari, il pm di Roma, Daniela Cento, acquisita la consulenza di parte, ha avanzato richiesta di incidente probatorio nei confronti di otto medici, indagati per omicidio colposo «per aver cagionato, in cooperazione colposa consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia, la morte del bambino» che proprio oggi avrebbe compiuto quattro anni.

Secondo la ricostruzione fatta dalla famiglia, «la vicenda si presenta di estrema gravità, in quanto al piccolo è stato applicato, alla nascita, in modo errato l’impianto di pacemaker presso il Centro cardiologico pediatrico Mediterraneo di Taormina, annesso alla struttura romana, e poi, nel tempo, i medici del Bambino Gesù, a Roma, hanno trattato il caso con molta leggerezza. La presenza di qualcosa di strano si era già palesato nell’aprile 2018, ma i medici negligentemente non l’hanno preso in debita considerazione, rinviando immotivatamente l’intervento chirurgico che avrebbe salvato la vita al piccolo paziente».

In sostanza il pacemaker sarebbe stato impiantato al contrario, cioè rivolto verso il basso.

Il Bambino Gesù definisce la ricostruzione del caso lontana dalla realtà, né esiste alcun pacemaker messo al contrario, un’affermazione che non ha alcun senso dal punto di vista clinico e non trova riscontro negli accertamenti finora effettuati finanche dai consulenti della famiglia.

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