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Reggio: bimba abusata e omertà, bufera su Ripepi

In un documento del Tribunale per i minorenni emerge che il politico avrebbe suggerito alla madre di non denunciare. Il consigliere: «Chiarirò tutto. In questa storia non c’è nulla di vero». E si autosospende da FdI

Massimo Ripepi

Una brutta storia. Come tutte quelle in cui si tratta di violenza sui bambini e di omertà. Questa volta, in più ci sono gli effetti politici poiché tra i documenti giudiziari emerge anche la figura del consigliere comunale Massimo Ripepi (sul quale non pende alcuna responsabilità penale). E i consiglieri di maggioranza del Comune di Reggio Calabria si sono subiti scatenati contro il comportamento tenuto dal loro collega: «Le circostanze descritte da un documento del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria e riportate dalla stampa in queste ore, circa un coinvolgimento diretto del consigliere Massimo Ripepi nella vicenda di una bambina abusata dallo zio, poi tratto in arresto per violenza sessuale, suscita orrore e sgomento.

Stando a quanto riportato dalla ricostruzione del Giudice del Tribunale, il consigliere Massimo Ripepi avrebbe suggerito alla madre della piccola, appartenente alla stessa comunità religiosa di Ripepi, di rivolgersi alla nonna materna nonostante sapesse che la donna convivesse con il figlio, zio della bambina, già in passato condannato con sentenza definitiva per violenza sessuale su minori. Ma non è tutto, ciò che appare assurdo è che Ripepi, sempre stando alla stessa ricostruzione del Giudice, avrebbe addirittura dissuaso la madre della bambina dal denunciare il gravissimo abuso subito dalla figlia alla pubblica autorità».

L'approfondimento nell'edizione di domani nell'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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