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Reggio, la sua comunità religiosa difende Ripepi

i riflettori sono puntati sul grande palazzo che ospita il movimento para cristiano di cui Ripepi è Pastore

La struttura “Gesù Cristo è il Signore” sorge a Campo Calabro alle porte di Reggio

Fratelli d’Italia sta vivendo momenti disastrosi in riva allo Stretto. L’arresto di Alessandro Nicolò prima, poi quello record di Francesco Creazzo a un mese esatto dalle elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Adesso questa vicenda di Massimo Ripepi che ha deciso di allontanarsi temporaneamente dal partito- così come lo aveva fatto durante la campagna elettorale cedendo lo scettro del partito a Denis Nesci. Ripepi (sul quale non pende alcuna responsabilità penale), stando alla ricostruzione del Giudice, avrebbe dissuaso la madre di una bambina abusata a denunciare il gravissimo abuso subito dalla figlia alla pubblica autorità.

Tutti i riflettori sono puntati sul grande palazzo che ospita il movimento cristiano di cui Massimo Ripepi è Pastore: un immobile che sorge ormai da quasi dieci anni a cavallo tra i due comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro, vicino all’ingresso autostradale che da Campo porta verso il capoluogo della città metropolitana. Attività ordinaria ieri mattina, dopo la bufera che da 48 ore si è abbattuta sul pastore, finito nelle carte di una decisione del Tribunale per i Minori per la sua forza persuasiva nei confronti dei fedeli che fanno parte della chiesa evangelica non riconosciuta di cui lo stesso consigliere comunale reggino è un personaggio chiave. Cancello chiuso e qualcuno dei fedeli fuori a ripulire dalle erbacce: inutile avvicinarsi, loro non sono soliti parlare con altri, men che meno propensi a rispondere alle domande dei giornalisti.

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