Se a livello generale permangono «i ritardi nei pagamenti e il disavanzo, patologie che determinano pagamenti ultronei e sanzioni, con inevitabile sottrazione di risorse alle prestazioni sanitarie per la collettività, persino nei livelli essenziali di assistenza», nel panorama disastrato della sanità regionale il caso dell’Asp di Reggio è addirittura paradossale: «Già nella precedente relazione di parifica la sezione di controllo aveva rappresentato la grave situazione dell’Azienda sanitaria in questione, in particolare per l’omessa approvazione dei bilanci». È il debito di un miliardo (presunto) che torna a galla nel giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2019, celebrato ieri a Catanzaro. Fra l’altro, la sezione controllo della magistratura contabile fa presente che a gennaio 2020 ha chiesto informazioni ai presidenti dei collegi dei revisori di Asp e aziende ospedaliere «con riguardo all’esposizione debitoria» e ai livelli essenziali di assistenza. L’Asp reggina «è l'unica che non ha fornito riscontro». E «alla data di stesura della bozza di relazione della sezione non risulta approvato, per l’esercizio 2019, il bilancio consuntivo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio