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Coronavirus a Reggio: "Non minimizziamo. È tra noi, invisibile, e uccide"

Franco Barillà, medico deceduto a causa del coronavirus, ha lasciato la Calabria per andare a lavorare come Guardia Medica in Piemonte

Antonio, Federica, il dottore Franco Barillà e Angelo a Londra

A Vercelli si sono celebrati in grande stile i funerali di Franco Barillà, il medico deceduto a causa del coronavirus. Ieri la salma è rientrata in Calabria accompagnata dal figlio Antonio per l’ultimo saluto dei familiari. Un dolore straziante per una morte che nessuno si aspettava. La moglie che insegna al liceo scientifico di Rosarno riassume il suo stato d’animo così: «Sono M.M., madre orgogliosa di Federica Barillà, il cui papà Franco, è morto di Covid a Vercelli. Originario di Villa San Giuseppe, ha lasciato la Calabria per andare a lavorare come medico di Guardia Medica in Piemonte, quando Federica aveva appena 3 anni. Il "terrone", così lo chiamavano affettuosamente gli amici "polentoni", si è subito integrato nel tessuto sociale della provincia vercellese, fino a coprire incarichi sanitari in ambito carcerario, delle case di cura assistenziali per anziani e nel settore della medicina di base dove da qualche anno aveva accresciuto il numero degli assistiti in modo esponenziale, soprattutto grazie al passaparola dei pazienti soddisfatti e rassicurati dal suo perenne sorriso e buonumore e dalla sua straordinaria professionalità e disponibilità».

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