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Asp di Reggio, si rischia il “taglio” dei servizi

La relazione al bilancio 2021 mette in luce l’insufficienza delle risorse: «Stanti le criticità potrebbe non essere garantito il reale fabbisogno»

La sede dell'Asp di Reggio Calabria

Tagliare le spese inutili, riorganizzare i servizi, mettere finalmente ordine al caos contabile: il 2021 sarà l’anno della svolta per l’Asp? Commissariata da marzo 2019 per infiltrazioni mafiose, l’Azienda sanitaria fa i conti – senza esserne ancora venuta a capo – con la mancata approvazione dei bilanci dal 2013 al 2018 e con un debito monstre che supererebbe il miliardo di euro. E contemporaneamente ci sono Livelli essenziali di assistenza da garantire con le risorse a disposizione, fronteggiando contingenze legate alla pandemia e vecchie emergenza mai risolte come le carenze di personale e la vetustà dei macchinari. La “fotografia” scattata nella relazione al bilancio di previsione 2021 e pluriennale 2021/2023, recentemente approvato dalla triade commissariale Meloni-Ippolito-Giordano alla guida dell’Asp, è per alcuni versi sconfortante. «Stanti le criticità, l’assegnazione finanziaria (per il 2021, ndr) potrebbe non garantire il reale fabbisogno, rischiando di determinare una contrazione delle risposte assistenziali», si legge nel documento.

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