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Reggio, “Liberi di scegliere” modello internazionale

Il programma per i figli di ‘ndrangheta ideato in riva allo Stretto continua a catturare attenzioni anche oltre confine

Il giudice messinese Roberto Di Bella

È partito dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, un ufficio giudiziario in un territorio di frontiera, il progetto “Liberi di scegliere” ideato dal giudice Roberto Di Bella. Ma la sua “fama” è sempre più internazionale, al punto da “rubare” la scena, in tempo di pieno Covid, persino al “Vaccine day” contro il terribile virus. Così, a ridosso del Natale, il più importante giornale francese “Le Monde” – sulla scia di quanto fatto nel 2017 dal “New York Time” – pubblica, con richiamo in prima pagina, un reportage sul progetto e sul Tribunale reggino. L’articolo – che è stato indicato dalla stessa redazione tra i dieci più importanti e visti della settimana natalizia in Francia – è stato ripreso da giornali canadesi e americani, con ampio risalto e commenti positivi sulla giustizia minorile calabrese. Nel corso degli anni, network televisivi, agenzie di ogni continente, prestigiosi giornali e riviste, Università di livello mondiale, hanno fatto a gara a capire come quel sogno del presidente Di Bella di strappare i figli alla ’ndrangheta sia potuto diventare progettualità seria e lungimirante, se è vero che oggi sono tante le mamme che gli chiedono aiuto per assicurare un destino diverso ai figli.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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