«Ci risiamo. Ogni anno, se si cerca qualcosa in cui porre assolutamente fede, vi consigliamo di puntare su un regolare ritardo dell’Amministrazione comunale nel rifornire e avviare i sistemi di riscaldamento nelle nostre scuole». Esordiscono così i genitori degli alunni delle classi delle scuole primaria e secondaria di primo grado di Mosorrofa, facenti parte dell'Ic "San Sperato - Cardeto". «La data utile all’accensione degli impianti di riscaldamento nelle varie città è stabilita dalla legge 10/1991 (e ss. mm.) - relativa al risparmio energetico sul territorio nazionale - che prevede, per Reggio - rimarcano i genitori -, l’appartenenza alla zona climatica B, nell’ambito della quale gli impianti di riscaldamento possono essere avviati a partire dal primo dicembre e fino al 31 marzo. Bene, siamo arrivati al 19 gennaio e per l’ennesima volta i nostri figli sono costretti a frequentare le lezioni in condizioni sicuramente non adatte al loro benessere. Come non bastassero tutti i disagi che la nostra scuola ha vissuto per via del Covid. Anche i riscaldamenti che non funzionano, di nuovo, per un altro anno ancora! E a Mosorrofa poi, ve l’assicuriamo, il freddo è un tantino più pungente che in tante altre zone della città. E sebbene dopo segnalazioni, proteste e promesse solo ieri il rifornimento di gasolio sia stato effettuato, al plesso delle scuole primaria e secondaria i problemi persistono. “Un pezzo guasto nell’impianto”, ci dicono, provoca il mancato funzionamento. “Storia nota a chi di competenza già da una decina di giorni”, aggiungiamo noi. Risultato: più di cento bambini e ragazzi “al freddo e al gelo” nei giorni più rigidi dell’inverno sinora trascorso e nonostante i margini di tempo assolutamente utili a prendere provvedimenti. A ciò si aggiunge il fatto che molte aule sono completamente prive di riscaldamento perché i caloriferi presenti nelle stesse, quasi fossero un semplice pezzo d’arredamento, mancano dell’allaccio diretto all’impianto (sic!). Anche il rifornimento, l’arrivo del fantomatico pezzo mancante e l’avvio del sistema di riscaldamento, quindi, in queste aule non garantirebbero comunque degli ambienti idonei e adeguati alle esigenze dei bambini».
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