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Reggio, intrecci tra ’ndrangheta e politica: davanti al gup 76 indagati

Fissata l’udienza preliminare. Sotto accusa anche il senatore di Forza Italia, Marco Siclari e l’ex consigliere regionale di FdI Domenico Creazzo

L'aula bunker di Reggio Calabria

Numeri da maxi processo per l'indagine “Eyphemos”, l'intreccio tra cosche di ’ndrangheta e la politica con crocevia nella cittadina di Sant'Eufemia in Aspromonte. Sono 76 gli indagati che compariranno davanti al Gup di Reggio, Maria Rosa Barbieri, il 18 febbraio. Udienza preliminare che si terrà all'Aula bunker di viale Calabria, l'unica struttura giudiziaria in grado di sostenere i numeri di un'inchiesta così imponente. Sotto accusa, secondo le conclusioni della Direzione distrettuale antimafia - l'indagine della Squadra Mobile è stata seguita dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Gaetano Calogero Paci e dal sostituto Giulia Pantano - accanto ad una corposa rappresentanza della ’ndrangheta tirrenica, con autorevoli esponenti della cosca Alvaro, due importanti politici, il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, e l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Domenico Creazzo. I due politici reggini - Siclari è di Villa San Giovanni, Creazzo di Sant'Eufemia - costituiscono le posizioni inevitabilmente più delicate dell'intera indagine. Nei confronti del senatore “Azzurro” la Dda aveva chiesto a Palazzo Madama l’autorizzazione a procedere, una posizione mai affrontata dal Senato.

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