Il sogno del dottore Carmelo Caserta era di aprire per Natale. Ma c’è da scommetterci che – considerando le mille incognite legate all’annus horribilis appena trascorso – tutti gli attori intervenuti a settembre all’atto della presentazione del costituendo Polo Sanitario di Prossimità sarebbero stati pronti a metterci una firma per avere solo un mese aggiuntivo di lavori. Ieri, con la benedizione dell’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, il polo ha aperto i battenti ad Arghillà, il secondo dopo l’avviatissimo “Ace, ambulatorio di medicina solidale” di Pellaro. Se si vuole capire realmente cosa vuol dire fare rete bisogna salire fino alla “piazzetta” di Arghillà ed entrare nei locali oggi puliti e accoglienti della struttura dove saranno erogate prestazioni sanitarie che vanno dalla diabetologia alla chirurgia, dalla dietistica all’ematologia e tante altre ancora. Il polo di prossimità costituisce un modello di una nuova sanità che si propone nei luoghi di marginalità sociale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio