Lo Stretto di Messina non è la peggiore pattumiera del pianeta, così come la ha dipinto un recente studio della “Universitat de Barcelona”. E lo dimostrano le ricerche scientifiche e le campagne attuate negli anni dall’Ateneo peloritano. Ma come tutti i mari, anche il nostro, purtroppo, ha a che fare con la più “sporca” delle emergenze, quella dei rifiuti che finiscono nelle profondità, provocando danni incalcolabili all’ecosistema.
Ora anche nello Stretto arriveranno le navi “spazzine”. È notizia dei giorni scorsi l’accordo raggiunto tra il Governo nazionale e Castalia, esaltata dal ministro uscente dell’Ambiente: «Via la spazzatura dalle coste e dai mari italiani. Una flotta di imbarcazioni pattuglierà ogni giorno gli 8000 km di coste del nostro Paese per recuperare i rifiuti presenti», così ha annunciato Costa. Castalia è un Consorzio che da oltre trent’anni raggruppa 33 aziende italiane specializzate nel settore marittimo ambientale, aziende che operano nel mare territoriale e offshore, con lo scopo di tutelare e salvaguardare l’ambiente marino.
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