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'Ndrangheta, impresa edile in amministrazione giudiziaria a Reggio

Disposta l'amministrazione giudiziaria per sei mesi nei confronti della A.E.T. S.r.l., società reggina operante nel settore edilizio.

I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura e della Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione della misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per sei mesi nei confronti della A.E.T. S.r.l., società reggina operante nel settore edilizio.

Un provvedimento che scaturisce dall’esito di accertamenti esperiti dal dipendente Nucleo PEF/G.I.C.O. di Reggio Calabria, con il coordinamento del procuratore aggiunto Calogero Gaetano PACI, nel cui ambito è emerso un rapporto di stabile e ed oggettiva agevolazione tra l’esercizio delle attività economiche riferibili alla struttura imprenditoriale della società ed i suoi soci ed amministratori Antonio Martino ed Andrea Cuzzocrea, il cui patrimonio è stimato in 10 milioni di euro circa, con membri della famiglia “Guarnaccia”, questi ultimi coinvolti in vicende giudiziarie in relazione ai loro stretti rapporti con la cosca “Libri” operante nel territorio di Reggio Calabria.

Nello specifico, sono emerse significative commistioni di interessi con una società di diritto arabo costituita, tra gli altri, da Francesco Guarnaccia (classe '69), già condannato definitivamente per il delitto di intestazione fittizia aggravato dalle finalità di avvantaggiare la ‘ndrangheta, nonché con una ulteriore impresa, anch’essa di diritto arabo, nella cui compagine figura Giovanni Domenico Guarnaccia (classe '53), soggetto già condannato definitivamente per intestazione fittizia di beni aggravata dalla finalità di agevolare la ndrangheta e segnatamente la cosca “Libri” di Reggio Calabria, già sottoposto a precedenti misure di prevenzione personali e patrimoniali.

Gli elementi investigativi acquisiti nell’ambito del contesto in rassegna, hanno consentito di far emergere sufficienti indizi in ordine alla “permeabilità” della A.E.T. S.r.l. rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, nonché in ordine alla agevolazione effettuata dalla società proposta in favore di soggetti legati alle cosche di ndrangheta, tali da determinare l’adozione dell’odierno provvedimento. In data 31-01-2018 la stessa società era stata sottoposta a controllo giudiziario per un anno, periodo prorogato in data 06-02-2019 e 5-02-2020, in ragione di un provvedimento interdittivo emesso nel 2017 dalla Prefettura di Reggio Calabria, confermato sia dal Tar che dal Consiglio di Stato.

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