Il tempo, si sa, restituisce tutto portando alla luce anche le situazioni più amare e dolorose. Lo conferma quanto accaduto ieri mattina all’interno della proprietà dove, fino a un anno e mezzo addietro circa, sorgeva il canile degli orrori “Metauria”, un vero e proprio lager situato lungo la strada statale tra Gioia e Rosarno, in via IV Stradone Sovereto, gestito dall’architetto Carlo Pulice, ex assessore nella prima sindacatura Alessio e testimone di giustizia nel processo di ’ndrangheta denominato “Atlantide”. La struttura, nell’ottobre del 2019, dopo le denunce degli animalisti dell’Enpa e un’articolata inchiesta della Gazzetta era finita al centro di un blitz interforze del Nucleo Radiomobile e Forestale dei Carabinieri, della Polizia Ecozoofila e di quella locale, coadiuvati dai veterinari dell’Asp di Taurianova, per le asserite condizioni di estremo degrado. Oggi, a distanza di parecchi mesi, dal terreno sono riemerse decine e decine di carcasse di animali e, molto probabilmente, ancora ci sarà da scavare per avere esatta contezza delle proporzioni di ciò che si presenta come un vero e proprio cimitero nascosto di povere bestiole. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio