La Regione per l'ennesima volta rimanda indietro la rete territoriale all'Asp. Ancora una volta il problema pare essere la riorganizzazione dei servizi residenziali della psichiatria, da circa 30 anni affidati ad un sistema misto pubblico privato. Doveva essere una parentesi all'indomani della legge Basaglia, ma invece si è trasformata in una palude in cui sono rimasti intrappolati i pazienti che vedono i ricoveri bloccati ormai da 5 cinque anni e gli operatori che vivono in uno stato ormai costante di precarietà. Dal mese di gennaio svolgono il loro lavoro in maniera “invisibile” per il sistema sanitario regionale che non ha mai provveduto ad accreditare le cooperative presso cui operano. L'ennesima proroga a quel provvedimento adottato dall'allora commissario, Massimo Scura, con cui avviava l’iter di accreditamento è scaduto a dicembre ma nessuno ha provveduto a prendersi in carico questa vicenda. E anche i contratti di fatto restano scaduti, con tutto quello che ne consegue. Del resto solo da qualche settimana sono stati pagati ai lavoratori delle cooperative gli stipendi del mese di novembre. Una situazione diventata ormai insostenibile. E la tenuta del sistema inizia a vacillare.
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