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Vecchio: "'Ndrangheta, massoneria e servizi deviati sono un'unica cosa. Romeo era il dio"

«Le assicuro che per il mondo della 'Ndrangheta, della massoneria e dei servizi segreti deviati, si deve trovare un nuovo nome per associarli tutti e tre assieme». Lo ha detto il collaboratore di giustizia, ex assessore ed ex presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria, Seby Vecchio nella sua prima uscita pubblica nel processo «Gotha», in corso a Reggio, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e del sostituto della Dda Stefano Musolino. Vecchio ha parlato dei suoi rapporti con l'ex sindaco ed ex Governatore Giuseppe Scopelliti e Alberto Sarra. Ma anche dell’ex senatore Antonio Caridi. Inoltre ha parlato dell’incontro con l’avvocato Paolo Romeo, principale imputato del processo, al cui cospetto è stato accompagnato dall’ex sottosegretario regionale Sarra all’indomani della nomina ad assessore. «Conoscevo Paolo Romeo. - ha detto -. Sapevo chi era. Quando l’ho incontrato era come se mio fratello incontrasse Ronaldo. Romeo era il dio della 'Ndrangheta e della politica. Sarra non lo poteva vedere a Scopelliti. Ma le cose dovevano andare bene perché così era stato deciso da Paolo Romeo. Scopelliti e Sarra facevano finta di amarsi ma non è così». «Sono entrato nella massoneria - ha poi detto Vecchio - non ricordo se era il 2010 o il 2011. Parliamo di massoneria regolare, il Goi». Sarebbe stato invece il commercialista Giovanni Zumbo, imputato in «Gotha», a proporgli di entrare nella massoneria deviata: «Mi diceva che mi doveva portare a Messina dove ci sono le persone giuste e che avrei potuto compare giudici e avvocati».

La replica di Scopelliti

«Quanto riferito da Vecchio non corrisponde assolutamente alla realtà dei fatti». Lo afferma, in una nota diffusa dal suo legale, l’ex sindaco di Reggio Calabria ed ex presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. «Basti pensare - afferma il legale di Scopelliti, l’avv. Aldo Labate - che la storia politica del dottore Scopelliti ha avuto inizio ben 40 anni fa ed è andata avanti senza nessun appoggio della criminalità organizzata ovvero di nessun tipo di massoneria. Fenomeni, questi, che lo stesso ha sempre avversato. Ancora, il dottore Scopelliti tende a precisare che per 14 lunghi anni, dal 2004 al 4 aprile 2018, giorno della sua condanna definitiva, ha vissuto sempre scortato dagli agenti della Polizia di Stato che hanno costantemente documentato per dovere d’ufficio, ogni spostamento e ogni contatto con terzi che lo stesso ha intrattenuto, con relazioni di servizio indirizzate ai loro superiori».

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