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Asp di Reggio, le mani della 'ndrangheta in tutti gli ospedali

Da Gioia i tentacoli sui presidi di Polistena, Locri e sulla farmacia del nosocomio di Melito Porto Salvo. Rapporti trasversali in un ente allo sbando e senza controlli

Asp Reggio

Gli affidamenti sotto soglia e diretti rappresentano il più classico degli escamotage per aggirare la normativa sugli appalti. La questione era stata affrontata nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla situazione dell’Asp a novembre del 2018. Un incontro quello che poi sfociò nel decreto del presidente della Repubblica sullo scioglimento per condizionamento della ’ndrangheta sulla direzione generale dell’Asp.

Il procuratore Bombardieri ha fatto un accenno durante alla conferenza stampa sullo scioglimento ma ha precisato: «Qui stiamo parlando di profili di responsabilità penale». E allora ci sono passi interessanti dell’ordinanza di custodia cautelare che delineano il sistema di approvvigionamento di apparecchiature medicali.

E non si può non partire dalla base operativa dei Piromalli, Gioia Tauro. Un ospedale il “ Giovanni XXIII” ridotto da anni all’osso. Quello di Gioia Tauro da anni è praticamente inesistente. Eppure proprio in quel nosocomio sembrava essere stato trasformato in una sorte di base operativa che avrebbe avuto al centro Pasquale Mamone.

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