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Reggio, forniture “inquinate” per circa 10 anni

Asp nella bufera, il sistema degli affidamenti diretti alle ditte riconducibili ai clan reiterato grazie a continue proroghe

La sede dell'Asp di Reggio Calabria

Il sistema di aggiramento degli appalti era semplice e allo stesso tempo talmente rodato e praticamente infallibile. L’inchiesta “Chirone” mette nero su bianco che la situazione degli approvvigionamenti è andata avanti almeno da 10 anni. L’inchiesta si ferma al 2018 ma il meccanismo mediante il quale le ditte controllate dalle cosche della Piana di Gioia Tauro era collaudato addirittura in temi antecedenti al primo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Azienda Sanitaria provinciale. «L'indagine certifica che la “Mct” ha fatto ricorso, per procedere alle forniture di prodotti medicali all'Asp reggina, alle aggiudicazioni ottenute dalla Lewis Medical s.r.l. di Giancarlo Arcieri, prendendo contatti diretti con i dirigenti ospedalieri». In tale contesto vengono citati alcuni provvedimenti e in particolare la deliberazione n. 829 del 18 dicembre 2009 della Commissione Straordinaria "esito gara ad evidenza pubblica per la fornitura di materiale sanitario comune per anni tre", con un impegno di spesa pari ad euro 3.600.000,00, e deliberazione numero 518 del 20 maggio 2011 relativa alle apparecchiature negli ospedali di Locri, Polistena e Gioia Tauro). «I soci di Mct s.r.l.” fanno riferimento al rinnovo da parte delle citate delibere, le quali, sebbene datate nel tempo, continuano ad essere vigenti, poiché rinnovate dall'Asp all'inizio di ogni anno nel documento di prenotazione contabile, dove è indicata la spesa necessaria per l'acquisto di farmaci, materiale sanitario ed affini».

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