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A Gioia Tauro serviva il "permesso" dei De Maio anche per aprire un negozio

Ecco come il clan bloccò il trasferimento di un’attività

Anche per spostare un negozio di abbigliamento da Lamezia a Polistena ci voleva il beneplacito della ’ndrina De Maio-Brandimarte, se il fatto contrastava con gli interessi della famiglia. È quanto emerge dalle carte dell’operazione della Dda reggina “Joy’s Seaside” messa a segno dagli agenti del Commissariato, guidati dal primo dirigente Diego Trotta, con il coordinamento del questore Bruno Megale.
Grazie anche agli elementi d’indagine dell’inchiesta “Faust” – che ha disarticolato i “diavoli” Pisano di Rosarno – confluiti nel procedimento – si è potuto accertate che i De Maio-Brandimarte erano egemoni pure nel controllo delle attività commerciali del territorio, tanto che si era reso necessario l’intervento di Salvatore Pisano, membro autorevole della cosca, per consentire l’apertura di quell’attività invisa ad Antonio Giovinazzo, genero del boss Pasquale De Maio “u Rapinu”, che gestiva un punto vendita dello stesso marchio a Siderno.

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