La guerra al virus cambia ancora aspetto nelle nostre teste, modifica percezione e comportamenti di fronte all’avanzare di un’altra storia. Chiudere le porte delle città, sbarrare le finestre non serve più ad evitarla, a scansare il pericolo di finirci, prima o poi, dentro. Occorrerebbe solo maggior rispetto delle misure di mitigazione, della “zona rossa”, un rigore frainteso da chi continua a vivere come se niente fosse, come se l’“Annunziata” in queste ore non fosse un luogo dove vita e morte spesso diventano una cosa sola.
Aprile nero - Giovedì due decessi, ieri, addirittura, otto. L’inizio del mese è tragico e triste con dieci morti in due giorni nel Cosentino.
Bollettino - Non solo otto morti ma anche altre 176 diagnosi che portano il totale a 15.030 dall’inizio della pandemia. C’è un lieve calo (1 posto in Rianimazione e uno in area medica) ma la flessione, purtroppo, è legata ai decessi. Mai così tanti in un giorno solo.
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