Sempre più solido l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura di Reggio contro il consigliere comunale del Partito democratico (sospeso), Antonino Castorina, e il suo “cerchio magico” con il quale avrebbe realizzato gli ormai tristemente celebri brogli elettorali alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre 2020. Il Tribunale della libertà ha rigettato il ricorso avanzato da tre suoi collaboratori, finiti agli arresti domiciliari nell'ambito della seconda tranche dell'indagine della Digos della Questura: Giuseppe Saraceno, zio acquisito dell’esponente dem; Simone D’Ascola; e il giornalista Antonio Morelli.
Prosegue intanto l’inchiesta della Polizia, coordinata dal procuratore vicario di Reggio Gerardo Dominijanni e e dei pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo, sui brogli elettorali nell'ottica di accertare il meccanismo che avrebbe portato al voto per la corsa a Palazzo San Giorgio di persone decedute oppure anziani allettati.
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