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Locri, i racconti dei pentiti sui fratelli Camastra: "In affari con i Cordì"

La pista dell’oro nero fino alla Locride

I fratelli Giovanni e Domenico Camastra

«I Camastra avevano rapporti con la famiglia Cordì. So che i Camastra erano molto legati ai Cataldo, altra cosca di ’ndrangheta di Locri che sono associati tra loro a partire dal 2010. Di questo rapporto i Cordì erano abbastanza gelosi, nel senso che sapevano che vi erano rapporti commerciali tra i Camastra e i Cataldo. Quando si parla di rapporti commerciali mi riferisco ad attività illecite». È quanto dichiarato dal testimone di giustizia Domenico Oppedisano nel settembre 2020 ai pubblici ministeri che stavano indagando nel contesto investigativo dell’operazione “Petrolmafie Spa” eseguita dal Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Reggio e dallo Scico con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Nell’ordinanza del gip reggino Giovanna Sergi sono inserite le dichiarazioni rese da Domenico Oppedisano e quelle del collaboratore di giustizia Antonio Russo in relazione alla posizione dei fratelli Giovanni e Domenico Camastra.

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