Sono bastate poche settimane al commissario prefettizio Reppucci per comporre il quadro della situazione disastrosa in cui versa la macchina comunale, per cause riconducibili alla carenza di uomini e risorse: circa 60 dipendenti (di cui 35 ex Lsu/Lpu con orario ridotto), mentre la pianta organica di qualche decennio fa ne contava oltre 150.
Ancora più deludenti i risultati della prima sommaria ricognizione sulla consistenza delle finanze del Comune, già depauperato dal progressivo assottigliarsi dei trasferimenti statali, ridotti ad un ottavo rispetto al bilancio dell’Ente, e da un’evasione fiscale da primato negativo: l’85% degli utenti non paga le bollette dell’acqua e della spazzatura, servizi che vengono erogati quotidianamente e hanno costi elevati.
Il commissario Repucci afferma di rendersi conto che alla base di un così consistente fenomeno di evasione vi è la crisi economica endemica che attraversa il territorio, ancor più acuita dagli effetti devastanti della pandemia, che comunque non giustifica un numero così elevato di utenti trasgressori, «per i quali si adotteranno energici e fermi provvedimenti di contrasto, come la sospensione dell’erogazione idrica».
Stando così le cose, si prospetta l’eventualità, purtroppo non tanto remota, che il prefetto Reppucci debba dichiarare il dissesto. «Farò tutto quanto è nelle mie possibilità – assicura il commissario – per scongiurare una evenienza così sciagurata. Pertanto, ho dato disposizioni ai dirigenti preposti di fornirmi un dettagliato report sulla reale condizione delle casse comunali».
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