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Locri, il sindaco Calabrese teste contro i clan: "Vinceremo"

Locri, l’intervento del sindaco al maxi processo “Riscatto” sulle infiltrazioni delle ’ndrine nella gestione di appalti e sepolture

«Ci vuole ancora tempo e ci vogliono risorse per riportare il cimitero alla completa legalità». È quanto ha dichiarato il sindaco di Locri Giovanni Calabrese su specifica domanda del pm Diego Capece Minutolo, della Dda reggina, nel corso dell’esame testimoniale reso all’udienza di ieri del maxiprocesso “Riscatto - Mille e una notte”.

Un processo che vede alla sbarra 16 imputati, alcuni dei quali ritenuti contigui a consorterie della ‘ndrangheta operante a Locri e, in particolare, con interessi nel cimitero della città, tanto da esercitare un «sostanziale predominio» agendo con metodi definiti «privatistici» all’interno del camposanto di contrada Basilea.

Il sindaco Calabrese è stato uno degli artefici dell’azione di controllo all’interno del cimitero, subendo anche delle minacce di estrema gravità, nella misura in cui l’autore ha inteso generare nell’amministratore il sospetto che alcuni suoi parenti defunti fossero spostati a sua insaputa in luoghi sconosciuti o che ciò si potesse verificare in futuro.

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