Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

'Ndrangheta, appalti, estorsioni e droga nel Reggino. Tutti i nomi degli arrestati

L'operazione Handover-Pecunia Olet ha portato a 53 ordinanze di applicazione di misure cautelari nel Reggino, di cui 44 in carcere e 9 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, detenzione, porto illegale e ricettazione di armi, estorsioni (consumate e tentate), favoreggiamento personale, aggravati dalla circostanza del metodo e dell’agevolazione mafiosa, nonché per traffico e cessione di sostanze stupefacenti (prevalentemente marijuana e hashish).

In carcere:

Pesce Savino, inteso “u pecuraru”, cl. 1963 Pesce Vincenzo, inteso “u sciorta”, cl. 1952 Pisano Bruno Preiti Domenico Saladino Giuseppe Schimio Piero Seminara Giuseppe Tarantino Angelo Sorrenti Tiberio, cl. 1964 Ciurleo Domenico Consiglio Salvatore Copelli Salvatore Corrao Salvatore Di Lella Nazario Etzi Salvatore Fedele Luca Ferraro Giuseppe Antonio Grasso Giovanni Grasso Michele Ieraci Ippolito Loiacono Pasquale Megna Antonio, “u paperu” Pagano Cristian Palaia Benito Palaia Gaetano Pesce Antonino, inteso “u pecura”, cl. 1982 Pesce Antonino, inteso “u materassino”, cl. 1992 Pesce Antonino, inteso “pizzolino”, cl. 1993 Pesce Antonino, inteso “Nino erre”, cl. 1991 Pesce Francesco, Gioia Tauro, cl. 1988 Pesce Rocco, inteso “u tirotta”, cl. 1971 Alessi Antonio Alviano Marco Bellocco Domenico, cl. 1976 Bellocco Rocco, cl. 1989 Bellocco Domenico, cl. 1980 Bellocco Domenico, cl. 1987 Bonarrigo Giacchino Bruzzese Girolamo Burzì Giovanni Cacciola Giuseppe, cl. 1987 Cacciola Giuseppe, cl. 1989 Cannatà Carmine Giuseppe

Ai domiciliari:

Delisi Armando Ferlazzo Giuseppe Ferraro Salvatore, cl. 1992 Giovinazzo Francesco Ieraci Francesco Antonio Larosa Michele Palaia Francesco Benito Papalia Giuseppe Pesce Giuseppe

Il prefetto: «Lavoro sinergico con le forze dell'Ordine»

La conferenza stampa tenuta dagli inquirenti per illustrare i dettagli dell’operazione Handover - Pecunia Olet, condotta da Polizia di Stato, carabinieri e Guardia di finanza, si è tenuta online ha ma ha avuto come «location» il salone degli Stemmi della Prefettura di Reggio Calabria, dove il prefetto Massimo Mariani ha ospitato i magistrati e gli esponenti delle forze dell’ordine. Il prefetto si è detto felice e orgoglioso di ospitare la conferenza stampa perché «la presenza delle varie componenti della squadra Stato a questo tavolo dimostra come il nostro sia un lavoro compatto e sinergico, che poi è quello che ci vuole in una realtà come quella di Reggio Calabria in cui la nostra compattezza e sinergia è commisurata alla difficoltà e alla complessità della sfida che ogni giorno dobbiamo affrontare seppure ciascuno nell’ambito delle proprie competenze istituzionali». «Ringraziato il procuratore Bombardieri e la Procura di Reggio Calabria - ha aggiunto il rappresentante di governo - per l’eccezionale lavoro e non solo per il risultato di oggi ma per i risultati conseguiti fin dai primi mesi di quest’anno che testimoniano l’impegno di ciascuna componente dell’autorità giudiziaria per cercare di restituire questo territorio fortemente condizionato dalla presenza pervasiva della 'ndrangheta, a condizioni di vivere civile». Alla conferenza hanno partecipato il procuratore capo Giovanni Bombardieri, il procuratore aggiunto Gaetano Paci, il questore Bruno Megale, i comandanti provinciali dei Carabinieri e Guardia di Finanza, rispettivamente i colonnelli Marco Guerrini e Maurizio Cintura, il capo della Squadra Mobile Francesco Rattà, il comandante del Ros di Reggio Calabria, tenente colonnello Pasquale Sasso Iovene e il comandante del Nucleo Pef della Guardia di Finanza, colonnello Marco Marricchi.

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