«Gli appelli proposti avverso la sentenza di prime cure, con i molteplici motivi riportati nella parte in fatto, si appalesano del tutto infondati». Anche in secondo grado la Corte dei Conti ritiene che la colpa medica a carico di due ginecologici abbia generato un danno erariale.
E così viene confermata la condanna, pur se con una riduzione dell’importo da 573.579,80 euro a mezzo milione tondo tondo per i due professionisti, che dovranno risarcire l’azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria «per aver cagionato con colpa grave lesioni irreversibili ad una neonata.
La vicenda risale al 2007, quand’è nata la piccola nel reparto di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali Riuniti. Già in primo grado i giudici contabili hanno stabilito che «se entrambi i sanitari coinvolti avessero adottato il comportamento alternativo esigibile dalla gravità del caso, l’evento che ha portato la piccola a nascere in condizioni di asfissia pallida non si sarebbe verificato».
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