Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Reggio, processo "Ghota": ecco la ’Ndrangheta unitaria e verticistica

Il procuratore aggiunto di Reggio, Giuseppe Lombardo, durante la requisitoria in tribunale

La posizione apicale dei De Stefano e Piromalli nella ’ndrangheta unitaria e verticistica, il ruolo centrale degli imputati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano (già condannato in primo e secondo grado in abbreviato), il ruolo degli “invisibili”, i politici funzionali alle strategie delle ’ndrine: sono stati tanti i temi affrontati ieri in Tribunale (collegio presieduto dalla dottoressa Silvia Capone) dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo che ha avviato la requisitoria nel processo “Gotha”. Ieri è stata solo la prima delle dieci udienze che la Procura antimafia intende sfruttare per affermare l'esistenza di una cupola politico-affaristico-imprenditoriale e mafiosa a Reggio. Che per il Pubblico ministero «è un enorme laboratorio criminale a cui tutta la ’ndrangheta del mondo è chiamata a ispirarsi». Diversi gli spunti e i collegamenti sul ruolo nevralgico degli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano: «Costituiscono la componente occulta della ’ndrangheta che costituisce la vera testa pensante dell'organizzazione criminale. Sono loro i protagonisti di una lunga stagione di sistematica penetrazione del tessuto politico-amministrativo locale, regionale, nazionale e sovrannazionale per dare pratica attuazione a un progetto particolarmente evoluto, certamente rischioso, che possa un giorno stabilizzare un modello criminale tanto sofisticato da apparire agli occhi degli stolti estraneo alle logiche predatorie di base». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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