Si è concluso con due condanne a 40 anni complessivi di reclusione e quattro assoluzioni il processo d’appello nato dall’operazione “Acero-Krupy” che si è definito in ordinario nel luglio del 2018. I giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria (presidente Bianchi, consiglieri Ascioti e Treglia), hanno confermato la condanna a 30 anni di carcere per Antonio Coluccio (cl. 69), ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Sentenza invece ribaltata per Vincenzo Coluccio, condannato a 10 anni di reclusione, per il quale la Procura reggina aveva chiesto la conferma dell’assoluzione disposta in primo grado dai giudici del Tribunale di Locri. Confermate invece le assoluzioni dei fratelli Michele Bombara, assistito dagli avvocati Armando Gerace e Marco Gemelli, e Nicolino Bombara, difeso dall’avv. Gerace. I giudici hanno confermato anche l’assoluzione di Pietro Tagliavia, per il quale il pg aveva chiesto 8 anni, difeso dagli avvocati Luca Cianferoni e Antonio Turrisi. Infine confermata l’assoluzione di Cosimo Commisso (cl. 69), contro il quale la Procura aveva concluso con una richiesta di condanna a complessivi 12 anni di carcere.
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