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Beni confiscati a Reggio, un pasticciaccio brutto

Dopo tre riunioni della commissione controllo e garanzia oggi il presidente Ripepi terrà una conferenza stampa

La sede del Municipio di Reggio Calabria

La conferenza stampa convocata per questa mattina a Palazzo San Giorgio si annuncia esplosiva, perché tratta di un argomento scivoloso da maneggiare con estrema cura e attenzione. «Il Comune non controlla da anni i beni confiscati alla ’ndrangheta», questo è l’argomento per cui il consigliere Massimo Ripepi ha convocato la stampa. E già il titolo della conferenza stampa fa tremare i polsi. Anche perché il consigliere Ripepi su questo stesso argomento spinoso ha già convocato tre volte, in pochi giorni, la Commissione di Controllo e Garanzia e i risultati emersi sono stati alquanto lacunosi. Silenzi assordanti e assenze ingombranti, risposte sconnesse e spesso contradditorie, i consueti rimpalli di responsabilità tra vari uffici misti a richiami al passato e allo scaricabarile delle responsabilità... tutto ciò ha suggerito al combattivo consigliere comunale di andare più a fondo nella questione, a chiedere care e documenti per capire come funziona (e se funziona) la macchina burocratica comunale che deve gestire il controllo dei beni confiscati alla ’ndrangheta.

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