La marineria locale è stremata. Da circa quattro mesi - dopo il sequestro del porto per abbandono di rifiuti e attività di cantiere navale non autorizzata - le imbarcazioni non possono utilizzare l’area e la stagione della pesca risulta compromessa.
A sollevare il caso delle passerelle, tipiche imbarcazioni per la caccia del pesca spada, è la Federazione agricola, alimentare, ambientale, industriale Cisl di Reggio Calabria che ricorda il 2021 come l’anno «della disgregazione storica della marineria di Bagnara meglio conosciuta al mondo». A causa del sequestro dell’area interessata le passerelle non possono ormeggiare al porto e sono costrette a servirsi degli scali dei Comuni limitrofi.
«Per la prima volta nella sua storia millenaria – rimarca la Fai Cisl – le feluche hanno perso la propria collocazione territoriale, con tutti i disagi e le spese aggiuntive per le distanze, ad alcune delle quali non è stato consentito completare gli armamenti per poter solcare l’invidiato braccio di mare della Costa Viola. Un vero disastro per i pescatori e le loro comunità che vedono svanire i loro già miseri risparmi, utilizzati per la conservazione e il mantenimento delle feluche. Enormi sacrifici e rinunce per interi nuclei familiari».
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