Danneggiate, rubate, vandalizzate. A meno di venti giorni dal riavvio del servizio di bike sharing, si contano i danni alla flotta di biciclette. L’utenza continua a non brillare per senso civico. L’idea della rivoluzione della mobilità green su cui l’amministrazione ha investito è quella che viene proposta nelle città turistiche e non solo. Se da una parte ci si rivolge a chi viene per visitare il territorio (molti degli stalli sono concentrati proprio nei luoghi simbolo del centro storico) dall’altra anche i residenti hanno apprezzato la sperimentazione che messo sulle strade 130 biciclette, 50 a pedalata assistita e 80 a trazione muscolare, il tutto a prezzi davvero popolari. Un entusiasmo che deve fare i conti però con un senso di appartenenza che pare non riesca ad attecchire. Le segnalazioni degli utenti virtuosi che vorrebbero trovare mezzi funzionanti agli stalli sono diverse. Le bici elettriche quando si trovano non sono funzionanti. Vengono vandalizzate, questi prodi delle due ruote tagliano i fili dell’impianto elettrico per forzare la batteria rubarla. E il sospetto che dall’intero parco manchino non solo le batterie ma bici complete si fa strada prepotentemente.
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