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Spazzatura incendiata di notte. I reggini si fanno male da soli

Da San Gregorio al rione Marconi, dall’ex polveriera a Ciccarello e oltre...

Continuano a bruciare a sprigionare diossina ad ammorbare l’aria. I roghi dei rifiuti non si fermano, le notti di fuoco in riva allo Stretto si registrano sempre nei soliti quartieri, quelli che i cittadini residenti hanno definito vere bombe ambientali. Quando la raccolta rallenta la notte si torna a bruciare. Un fenomeno che ha portato il Comune a chiedere con forza l’intervento dell’esercito in presidio fisso al Rione Marconi, a Ciccarello e ad Arghillà. A poco sono serviti ad oggi i tanti vertici le denunce gli appelli. Il fenomeno prosegue espressione di una mancanza di controllo del territorio. Tra i primi a denunciare questo stato di cose sono stati i residenti nell’area dell’ex Polveriera. «Possibile che nonostante ci sia un unico accesso si continuano ad abbandonare tonnellate di rifiuti, che poi vengono incendiati, senza che nessuno sia mai stato fermato in flagranza di reato?» si chiedono i cittadini esasperati di questa situazione che si trascina ormai da anni. «Siamo costretti a stare tappati in casa nonostante il caldo afoso, dalle finestre arriva il veleno. Non possiamo neanche stendere, come si fa ad indossare abiti esposti alla diossina». Si sono rivolti ai vertici delle istituzioni per fermare questo scempio. Sembrava che l’opera di bonifica dovesse chiudere questa triste pagina. Ma così non è stato.

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