E ora non si dica che è colpa del destino cinico e baro, perché tutti ci abbiamo messo del nostro. Né che è colpa di questa o quella amministrazione, perché scontiamo decenni e decenni di aggressioni al territorio e di abbandono dell’ambiente. Il risultato è anche la tripla emergenza di queste ore, che la provincia di Reggio vive più di tutte. Incendi, carenze idriche e caos rifiuti: un mix infernale dà il benvenuto a un agosto esplosivo.
Andiamo per ordine: gli incendi. Ieri l’ennesima giornata di fuoco, con tutte le squadre dei Vdf (compresi i mezzi aerei) impegnate così come ormai da quattro giorni sul territorio insieme a Calabra Verde, Protezione civile, forze dell’ordine e volontari coordinati dalla Prefettura, che già sabato ha riunito il tavolo di coordinamento. Si contano i danni ovunque nel capoluogo, su tutta la cintura collinare che sovrasta lo Stretto sono state censite decine di focolai: animali uccisi dalla fiamme, coltivazione incenerite, abitazioni evacuate danno solo l’idea di uno scenario che si concretizzerà, su iniziativa del Comune, nella richiesta di stato di calamità. Pochi dubbi sulla genesi dei roghi: nella stragrande maggioranza dei casi l’origine della devastazione è dolosa.
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