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Reggio, “Petrolmafie Spa”: in 87 dovranno comparire davanti al Gup

L’indagine ha fatto emergere il business dell’illecita commercializzazione di carburanti

Giovanni Bombardieri

Il Gup di Reggio Calabria ha fissato per il 20 settembre l’inizio dell’udienza preliminare a carico di 87 indagati di uno stralcio della maxioperazione “Petrol-Mafie Spa”, che rappresenta l’epilogo di indagini condotte su una duplice direttrice investigativa dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli, Roma, Reggio Calabria e Catanzaro – con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e di Eurojust – che hanno fatto emergere la gigantesca convergenza di strutture e pianificazioni mafiose originariamente diverse nel business della illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome. Originariamente, gli indagati erano 213, in gran parte stralciati e per i quali si procede separatamente. Nei confronti di questi 87 indagati il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per una serie di ipotesi di reato che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso alla frode allo scopo principale di evadere le imposte, in modo fraudolento e sistematico, attraverso l’emissione e l’utilizzo (improprio) delle c.d. “Dichiarazioni di Intento” ed altro.
Accuse pesanti, corroborate dagli esiti investigativi confluiti nelle informative di reato a firma degli agenti in servizio al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria nonché del Servizio Centrale I.C.O. di Roma che hanno ricostruito, tra l’altro, un asserito giro di false fatturazioni e un omesso versamento di accise per diversi milioni di euro. Dagli esiti investigativi i magistrati della Dda reggina, che hanno coordinato le indagini, hanno ritenuto di aver individuato l’espressione imprenditoriale della cosca di ‘ndrangheta “Piromalli” operante nel Mandamento Tirrenico della provinciale di Reggio Calabria e, segnatamente, nel locale di Gioia Tauro; delle entità giuridiche espressione imprenditoriale della cosca di ’ndrangheta “Cataldo” operante nel Mandamento Ionico della provinciale di Reggio Calabria e, segnatamente, nel “locale di Locri”; le medesime espressioni imprenditoriale sarebbero state, nel tempo, anche al servizio di varie cosche di ’ndrangheta di San Luca, di Gioiosa Ionica e di Reggio Calabria.

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Calabria

 

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