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"La lista delle zoccole" sui muri di Cinquefrondi. Fem.It: "E' violenza di genere"

"La lista delle zoccole". Tanto assurdo quanto vero il caso dell'elenco di donne apparso in queste ore sui muri di Cinquefrondi. Accuse a carattere sessuale che hanno tappezzato il paese del Reggino, un fatto di assoluta gravità che ha già allertato le forze dell'ordine e lo stesso sindaco della città, Michele Conia. La segnalazione sarebbe partita da una donna della zona ed è stata raccolta dal collettivo Fem.It che ha denunciato l'accaduto. Indignazione e solidarietà è stata subito espressa dall'amministrazione comunale, che ha annunciato la ferma volontà di costituirsi Parte Civile in un eventuale, auspicato procedimento contro gli autori.

La segnalazione

“Volevo segnalare un fatto gravissimo che sta accadendo in queste ore a Cinquefrondi, vicino al mio paesino. So che queste notizie spesso non destano molta attenzione, ma purtroppo più piccole sono le realtà in cui viviamo, più le manifestazioni di violenza sono all'ordine del giorno, e sono anche più difficili da sradicare.

A Cinquefrondi sono state affisse delle liste per tutto il paese, riportanti nomi e cognomi di donne, intitolate 'la lista delle zoccole'. Oltre a essere disgustoso, lo trovo violento, sessista e sicuramente manifestazione di un problema che è culturale e sistemico.

Da ragazza che è cresciuta in questi luoghi mi sento completamente distrutta. Le ragazze della mia età sono costantemente vittime di slut shaming, per non parlare di altre micro e macro molestie e aggressioni.

C'è bisogno di più educazione e, soprattutto, c'è bisogno che se ne parli. Perché su quella lista poteva finirci chiunque di noi, ma il problema di base, il sessismo, la cultura dello stupro, la violenza di genere, è sempre lo stesso”.

La denuncia di Fem.It

"Non possiamo che riportare questa testimonianza, aggiungendo che questo genere di fenomeno è consentito da istituzioni che danno prova tutti i giorni di essere sorde, cieche e mute rispetto alla violenza di genere in tutte le sue forme. Quando per esempio due anni fa si discuteva della doppia preferenza di genere in consiglio regionale, noi lo avevamo detto: queste riforme, senza interventi strutturali e investimenti adeguati, non sono altro che specchietti per le allodole con cui, da destra a sinistra, le fazioni politiche si lavano la coscienza.

Inoltre vorremmo dire a chi nell’amministrazione di Cinquefrondi dichiara che questa sia genericamente 'cultura dell'odio' che le cose vanno chiamate e trattate per quello che sono. Quello che è accaduto si chiama VIOLENZA DI GENERE!"

L'amministrazione comunale: "Indignazione e solidarietà"

"Rimaniamo indignati da quanto sta succedendo in questi giorni nei confronti di alcune donne del nostro Paese ed esprimiamo vicinanza e solidarietà a tutte le persone e le famiglie coinvolte. Siamo in costante contatto con le Autorità competenti e, naturalmente, ci costituiremo Parte Civile qualora l'autore o gli autori verranno identificati"

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