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Reggio, estorsioni alla “Fata Morgana”: il Pg chiede otto condanne

In Corte d’Appello la severa requisitoria dell’accusa. Sul banco degli imputati Orazio De Stefano (assolto in primo grado) e le nuove generazione della potente cosca di ’ndrangheta di Archi

Il tribunale di Reggio Calabria

Verso la definizione il processo d’Appello “Trash”, nato dall’indagine della Direzione distrettuale antimafia che ha scoperchiato le mire e le infiltrazioni della cosca “De Stefano” all'interno dell'ex società mista del Comune di Reggio, la “Fata Morgana”, che si occupava della raccolta differenziata dei rifiuti nel capoluogo reggino e in 18 municipi della provincia.
Mano pesante della Procura generale - l'accusa è rappresentata dal sostituto procuratore Stefano Musolino (applicato specificatamente per questo processo dalla Procura distrettuale antimafia) - nei confronti del gruppo di ’ndrangheta, espressione diretta della potente cosca “De Stefano”, che avrebbe imposto un’asfissiante morsa estorsiva ai danni del management di “Fata Morgana”. Per l'Accusa va ribaltata la sentenza di assoluzione, incassata in primo grado, a carico di Orazio De Stefano, esponente di primissimo piano della ’ndrina leader nel mandamento “Città” e apice della vecchia guardia dei potentati mafiosi cittadini.

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