In 12 davanti al Gup per il crac della Multiservizi, l'ex società mista del Comune la società mista del Comune di Reggio che si occupava della manutenzione di primari servizi cittadini (rete stradale, rete idrica, illuminazione, scuole, parchi) sciolta per mafia nel 2012. Sotto accusa manager e professionisti per avere, a vario titolo, contribuito al «saccheggio» della Multiservizi: il cuore dell'accusa è bancarotta fraudolenta «in quanto quali titolari di cariche e/o qualifiche societarie, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, distraevano e dissipavano il patrimonio delle società “Multiservizi S.p.a.” e “Gestione Servizi Territoriale S.r.l.” in pregiudizio dei creditori, cagionandone dolosamente il fallimento».
Tra gli indagati sfilati ieri al via dell'udienza preliminare davanti al Gup Maria Rosa Barbieri anche due professionisti - un architetto e un commercialista - colpiti anche da un provvedimento di sequestro beni nell'ambito di una tranche supplementare dell’inchiesta “Mala gestio”.
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