La convenzione scade giovedì. E nessuna novità di rilievo è maturata in questi mesi per la filiera dei rifiuti reggini. L'alternativa alla trasferenza, operazione costosa ma necessaria, non c'è. Se già inviando 200 tonnellate al giorno, la città continua a essere invasa di rifiuti senza questa importante operazione la situazione precipiterebbe. Nel corso dell’estate infatti i rifiuti dell’Ato reggino hanno preso il largo verso Puglia, Sicilia e Piemonte. Gli scarti del territorio metropolitano hanno viaggiato per poter essere smaltiti. E continueranno a farlo, almeno così sperano i rappresentanti della Città Metropolitana, l’Ente che per conto dei Comuni si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti. Le trattative con la Regione Puglia sono riprese affinché questa operazione possa avere continuità. Certo i costi lievitano, si spera di contenerli entro il tetto di un + 10%. Insomma un percorso senza alternative magari nelle more che si possa risolvere il nodo della discarica di Melicuccà. Su questo fronte mentre i lavori stanno proseguendo si attendono gli esiti da parte del ministero, del Cnr dell’Arpacal. Non solo, determinante per l’autosufficienza della filiera è l’operazione in corso all’impianto di Sambatello, dove si sta procedendo ad un deciso intervento che farà della struttura un impianto di nuova generazione. Ma si tratta di un traguardo non proprio imminente visto che i lavori previsti nel bando, secondo quanto previsto, necessitano di due anni circa di interventi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio