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Il “Mazzini” di Locri a corto di aule, la protesta non si ferma

Ieri i ragazzi hanno fatto lezione in cortile. Lettera alla MetroCity: «Le soluzioni non mancano»

Gli studenti del liceo linguistico “Mazzini” di Locri continuano la protesta per la carenza di aule. Ne mancano infatti ben 16 per consentire a circa 400 studenti di svolgere lezioni in presenza. Dopo il pacifico corteo di protesta effettuato lo scorso venerdì e conclusosi con un sit-in in piazza Nassirya, la protesta finalizzata a sensibilizzare ulteriormente la Città Metropolitana a impegnarsi concretamente per reperire locali idonei, è proseguita ieri nel piazzale dell’istituto. Qui gli studenti, hanno “trasferito” i banchi e hanno svolto la lezione in presenza.

A fronte delle ripetute segnalazioni inoltrate via e-mail al responsabile del settore 12 Edilizia della Città Metropolitana, architetto Giuseppe Vito Mezzatesta, era arrivata la rassicurazione che entro ieri sarebbe stata definita una proposta di lunga durata per la risoluzione della problematica, senza però – avvertivano gli studenti alcuna indicazione riguardo i tempi di realizzazione».

Ieri i ragazzi hanno inoltrato una nuova nota al sindaco della Città Metropolitana, e per conoscenza tra gli altri al prefetto di Reggio Calabria, ricordando che il “Mazzini” «da anni è costretto a fare i conti con problemi strutturali di una certa importanza che, in questi ultimi anni scolastici, sono stati aggravati da una significativa crescita della popolazione studentesca (1130 studenti lo frequentano) e da necessari interventi di manutenzione straordinaria, ma anche dalle difficoltà derivanti dal rispetto delle regole di distanziamento legate all’emergenza Covid-19».

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